Commentario abbreviato:Filippesi 1:1512 Versetti 12-20 L'apostolo era prigioniero a Roma e, per togliere l'offesa della croce, mostra la saggezza e la bontà di Dio nelle sue sofferenze. Queste cose lo fecero conoscere, dove altrimenti non sarebbe mai stato conosciuto, e indussero alcuni a cercare il Vangelo. Ha sofferto sia per i falsi amici che per i nemici. Che miseria il carattere di coloro che predicavano Cristo per invidia e contesa, e per aggiungere afflizione ai legami che opprimevano questo migliore degli uomini! L'apostolo era tranquillo in mezzo a tutti. Poiché i nostri problemi possono servire al bene di molti, dovremmo rallegrarci. Tutto ciò che porta alla nostra salvezza è per opera dello Spirito di Cristo e la preghiera è il mezzo prestabilito per cercarla. La nostra più viva aspettativa e speranza non dovrebbe essere quella di essere onorati dagli uomini o di sfuggire alla croce, ma di essere sostenuti tra tentazioni, disprezzo e afflizioni. Lasciamo a Cristo la scelta del modo in cui ci renderà utili alla sua gloria, se con il lavoro o con la sofferenza, con la diligenza o con la pazienza, vivendo per il suo onore lavorando per lui o morendo per il suo onore soffrendo per lui. Riferimenti incrociati:Filippesi 1:15Fili 1:16,18; At 5:42; 8:5,35; 9:20; 10:36; 11:20; 1Co 1:23; 2Co 1:19; 4:5; 1Ti 3:16 Dimensione testo: |